Il primo maggio degli alberghi diffusi

Prima il Piemonte, poi l’Umbria e ora il Lazio, mentre nello sfondo si muove la Toscana. Sono queste le Regioni italiane che negli ultimi 30 giorni hanno messo mano alle norme sull’Albergo Diffuso. Il guaio è che sul tema Albergo Diffuso ogni Regione procede in autonomia, non c’è governance e anzi siamo allo “sbando”!

Per intenderci, oggi tutte le Regioni hanno una norma sull’albergo diffuso; ci sono voluti 16 anni ma finalmente ci siamo arrivati; contemporaneamente però alcune regioni devono ancora completare l’iter definendo il regolamento attuativo (è il caso del Piemonte, e della Toscana), mentre altre Regioni hanno già cominciato a cambiare la norma che faticosamente si erano date (è il caso del Lazio). E in assenza di linee guida comuni o di un coordinamento, vengono approvate norme molto diverse da Regione a Regione.

Così centinaia di progetti di albergo diffuso non decollano e restano sulla carta.

L’Associazione Nazionale degli Alberghi Diffusi (www.alberghidiffusi.it) da sempre esercita un ruolo di monitoraggio, di stimolo e propositivo. Ma l’impresa è sempre più difficile.

Ma il Ministero del turismo non voleva fare ordine?

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