Borghi e Centri Commerciali
L’attrattiva del borgo se vogliamo è confermata dal suo opposto: il Centro Commerciale. Quelli di maggior successo non a caso si presentano proprio come borghi, copie artefatte ma in grado di riproporne i must. Aldo Cazzullo, giornalista del Corriere della Sera, li ha descritti così “sono costruiti come paesi finti, come borghi medievali posticci, con le mura le porte le fontane e le botteghe, dove portare il cane a passeggio, i bambini a giocare”. (Che tristezza quegli Outlet Corriere della Sera, 5 gennaio 2010).
Per rendere i centri storici competitivi rispetto ai centri commerciali lo stesso Cazzullo dice che occorre renderli “sicuri, facili da raggiungere, attraenti anche il tardo pomeriggio e la sera, grazie a quelle ricchezze — l’arte, la musica, il teatro, financo la preghiera—che nelle nostre città si forgiano da secoli, e che gli Outlet (a Serravalle suonano cantautori e jazzisti, a Roma Est la domenica si celebra la messa) possono al più riprodurre.