OSPITALITÀ DIFFUSA A PEDARA, tesi di Marianna Tracà e Sabrina Benenato
OSPITALITÀ DIFFUSA A PEDARA, FRA TRADIZIONE ED INNOVAZIONE
Abstract :
Le condizioni dei centri storici delle città siciliane presentano forti connotazioni, risentono dell’appartenenza a contesti urbani e territoriali molto diversificati con riferimento alla dimensione delle città, alla localizzazione geografica, alla vitalità dei contesti socio-economici, all’esistenza di piani e politiche urbane finalizzate alla riqualificazione urbana e al recupero del patrimonio edilizio storico.
Il loro recupero deve avvalersi di nuove modalità di pianificazione/programmazione/gestione atte a risolvere le multiformi criticità che tali contesti presentano, perché solo a partire da una prospettiva nuova, capace di coglierne appieno, complessità, potenzialità e opportunità, si potrà avviare il processo di rivalorizzazione.
È in quest’ottica che si colloca l’ipotesi progettuale, la quale consiste nella creazione di un albergo diffuso in uno dei quartieri più antichi di Pedara.
Adagiata sulle colline meridionali dell’Etna, a metà strada tra il mare ed il vulcano, Pedara offre a tutti la bellezza dei suoi paesaggi e la salubrità del suo clima. Il paese, infatti, è adatto per percorrere un interessante itinerario culturale e naturalistico che, partendo dal centro storico, può giungere con facilità fino ai punti più panoramici del proprio territorio, là dove l’urbanizzazione si dirada e lascia spazio ad una ricca vegetazione.
La vocazione agricola dell’ottocento e primi novecento, oggi, può ritenersi definitivamente conclusa per fare spazio a quella, sicuramente più redditizia, ma anche più conforme alle rinnovate esigenze dell’economia locale, del turismo.
L’albergo diffuso è una proposta ospitale che intende mettere in rete e sviluppare forme di turismo attente all’offerta e all’ambiente locale. La sfida progettuale ha dalla sua una grande ricaduta politico-programmatica, in termini di opportunità occupazionali e di sviluppo socio-economico, diretti e di indotto, che non si limita al confine comunale del “borgo”ma che abbraccia tutto il territorio limitrofo ; un progetto che indica una buona prassi affinché si risolva il problema del recupero e della conservazione dei centri antichi in maniera vantaggiosa sia sociale che economica, considerando che in questo tipo di intervento l’incidenza del parametro dei costi di ricostruzione viene equilibrato da quello dei benefici relativi alla destinazione futura. Inoltre, per il successo dell’albergo diffuso sono importanti anche le effettive valenze turistiche della località e del territorio circostante che comportano un effetto calamita, in assenza del quale ogni piano di sviluppo risulterebbe molto arduo. Questo aspetto è ampiamente soddisfatto dalla bellezza del territorio etneo, da Pedara infatti è possibile raggiungere in breve tempo il vulcano più alto d’Europa, potendo scegliere tra una vasta gamma di escursioni uniche al mondo, tra natura e sapori, antichi crateri e nuove colate, paesaggi lunari e boschi rigogliosi, case circondate dalla lava e vedute mozzafiato, esplorazione di grotte vulcaniche ed inoltre degustazioni di prodotti tipici dell’Etna. Strettamente collegato alle valenze turistiche del territorio è poi un certo grado di vivacità del luogo infatti Pedara è notoriamente conosciuta per le sue feste stagionali, quali sagre e mercatini, che la rendono un paese vivo e caratterizzato da uno stile di vita piacevole.
Il progetto ha come obiettivo quello di lasciare intatti i nuclei originari, tenendo come riferimento imprescindibile l’uomo e le sue dimensioni non solo negli spazi ma anche nella cultura e nelle tradizioni, ridando vita a questo “borgo ” rendendolo unico.
Nell’ottica dell’ospitalità diffusa sono state scelte sette unità abitative di impianto ottocentesco, attualmente in disuso, che risultano adattabili ad una ristrutturazione a fini ospitali e che presentano le peculiarità dell’abitare tradizionale. I materiali e le finiture utilizzate, insieme alle tecnologie più avanzate renderanno le strutture confortevoli ed esclusive, pur conservando il sapore autentico dei luoghi. Le unità, in accordo alle direttive dell’ “ADI” (Associazione Nazionale Alberghi Diffusi) e della L.R. 11/2013 distano non più di 300 m dalla struttura che assolverà la funzione di polo delle attività e dei servizi comuni, la Villa Laudani, nella cui riqualificazione verranno adottati gli stessi principi progettuali utilizzati per le unità abitative.
La riqualificazione di edifici della tradizione locale, autentici e assolutamente radicati nel contesto, condotta nel pieno rispetto dell’identità originaria dell’architettura e agli arredi, diviene dunque il mezzo per differenziare l’offerta e per soddisfare le istanze culturali ed esperienziali che muovono le nuove tipologie di turisti. Questo albergo si presenta come parte di un racconto che continua nel territorio circostante, offrendo al turista la “dimensione intima” del piccolo borgo e la sua ricchezza culturale. Inoltre i viaggiatori hanno la possibilità di vivere come residenti temporanei del posto, immergendosi nell’atmosfera e nella cultura del luogo e integrandosi con la popolazione e le abitudini locali. Ciò consente loro di provare esperienze indimenticabili, autentiche, uniche e che investono la mente, i sensi e l’immaginazione.
Il processo di conservazione del centro antico passa, dunque, attraverso un’offerta di valorizzazione turistica che può poggiare su basi solidissime: ambiente, architettura e storia. L’intervento permetterà un investimento reale nella crescita dell’economia locale, sarà un bilanciato connubio tra economia imprenditoriale e necessità reali di conservazione del bene.