Albergo Diffuso come prodotto turistico eco-socio sostenibile

La disamina sugli alberghi diffusi in Italia ha proposto una valutazione sull’evoluzione del modello d’ospitalità diffuso dalla sua origine sino ad oggi.
Nella fattispecie sono passati ventiquattro anni dall’approvazione del primo progetto di albergo diffuso (San Leo) sino all’apertura dell’ultima struttura (in ordine cronologico) sul territorio nazionale. In questi due decenni il settore turistico si è modificato profondamente per adeguarsi alla società, che anch’essa è mutata nel tempo. Considerando il turismo in chiave sociologica si può definire come un “fenomeno sociale”, che in quanto tale non è statico bensì si evolve parallelamente alla società e a suoi costumi.

Con il passare del tempo e con l’evoluzione delle nuove tecnologie (quali la diffusione di massa dell’utilizzo di internet, e il contestuale sviluppo dei siti relativi ai viaggi) il mercato turistico si è modificato in maniera tale da non considerare più il turista come l’utilizzatore finale dell’offerta, bensì quest’ultima è diventata oggetto di studio da parte degli operatori al fine di essere ideata e successivamente proposta in base alle esigenze espresse dalla domanda.
Con il passare del tempo anche la domanda turistica mutò profondamente per- ché con l’aumento esponenziale della capillarità delle informazioni (dovute al- l’utilizzo di nuove tecnologie quali smartphone e social network) i turisti hanno la possibilità di ricevere informazioni e pubblicità in qualsiasi momento ed in qualsiasi luogo. Questa maturità a livello di comunicazione ha portato delle conseguenze importanti per tutto il comparto, in quanto la saturazione dell’offerta, dal punto di vista commerciale, ha definito un grado d’esigenza delle richieste da parte dei turisti molto più alto rispetto al passato.
In conclusione si può affermare che l’evoluzione del settore turistico ha genera- to (sino ad oggi) delle conseguenze incontrovertibili sia sull’offerta che sulla domanda, rendendo la prima di carattere “customer orientend” e la seconda atomizzata e personalizzata.
In questo contesto si inserisce perfettamente l’evoluzione parallela che ha vissuto il modello d’ospitalità degli alberghi diffusi, in quanto mutò la sua ottica iniziale (quella relativa alla messa in rete di abitazioni diffuse su un territorio) sino ad proporsi sul mercato come un prodotto turistico endogeno ed integrato sul territorio. A tal proposito l’analisi sull’ospitalità diffusa può essere esaminata attraverso diversi punti di vista, utilizzando strumenti codificatori che appartengono sia alle discipline socio-economiche che a quella demoetnoantropologiche.
Un albergo diffuso, se esaminato con un’ottica economica, si può considerare come un’impresa che opera nel mercato dell’ospitalità e dell’offerta turistica a carattere ricettivo-alberghiero. Come tutte le imprese è caratterizzata da una gestione volta all’utilizzo dei fattori produttivi nella maniera più efficace ed efficiente possibile, al fine di massimizzarne il profitto. L’albergo diffuso, in virtù delle sue peculiarità concettuali, quindi del suo rapporto di simbiosi mutualistica con il territorio non è solamente un’impresa ricettiva, bensì può essere considerato un prodotto turistico tout-court; oltretutto se analizzato secondo un’ottica sociologica, può essere considerato uno strumento di lotta al fenomeno del- l’elusione sociale.
Il motivo risiede nel fatto che un albergo diffuso può rappresentare un’opportunità diretta o indiretta d’occupazione per parte della popolazione residente. Inoltre può essere considerato come un attrattore turistico volto allo sviluppo del settore all’interno dell’area geografica di riferimento, ed ancora può rappresentare un modello di sviluppo economico anche per altri settori correlati al turismo, quali: i servizi primari (esempio trasporti, sanità, commercio) e i servizi secondari (relativi all’aspetto ludico-ricreativo che una località turistica deve prevedere al suo interno).
Questo modello imprenditoriale può generare un indotto in grado di creare occupazione, stimolare sinergie tra diverse aree contigue e pertanto diffondere un certo livello di benessere. Queste considerazioni si possono tradurre sotto for-ma di strumenti pratici per combattere il fenomeno dell’elusione sociale che colpisce i territori incapaci di salvaguardare e tutelare le popolazioni residenti. Un albergo diffuso può rappresentare un incentivo alla ristrutturazione ed al recupero di borgate e piccoli centri ricchi di patrimoni storico-artistici ed architettonici, la cui conservazione significa spesso anche messa in sicurezza degli immobili. Questo è un tema d’attualità in quanto è al centro di un dibattito tra le Istituzioni e l’opinione pubblica. Molto spesso accadono delle calamità naturali quali alluvioni, esondazioni o terremoti che portano ingenti danni sia alle popolazioni che ai luoghi interessati. Ogni qual volta che ciò accade si apre un di- battito relativo alla messa in sicurezza dal punto di vista idro-geologico, (per le aree interessate) o strutturale (ciò vale per l’aspetto relativo all’edificazione e al mantenimento di diversi immobili ubicati all’interno di aree interessate dall’attività sismica). La messa in sicurezza dell’ambiente (naturale ed antropizzato) è un tema centrale all’interno delle Istituzioni locali. Molto spesso questo tema viene non viene affrontato materialmente a causa della mancanza dei fondi necessari all’istituzione di un piano di conservazione. Per ovviare a questa criticità si possono ideare delle politiche di collaborazione tra Istituzioni pubbliche ed enti privati che possono suddividersi gli oneri derivanti dal recupero di un’area. In quest’ottica si sono instaurate diverse collaborazioni, tra il settore pubblico e quello privato, volte al recupero di territori atti ad ospitare degli alberghi diffusi; pertanto si può considerare questo modello d’ospitalità come un’attività eco-sostenibile.

Un albergo diffuso può essere considerato anche uno strumento di valorizza- zione del “tipico”, nella sua accezione più completa, che comprende sia beni materiali quali prodotti artigianali, primizie enogastronomiche che beni immateriali quali tradizioni orali, culture antiche e manifestazioni popolari d’interesse antropologico.

La formula dell’ospitalità diffusa funge da volano di promozione e sviluppo sociale di un intero territorio, questo perchè la presenza dei turisti stranieri è un trend ascensionale. D’altronde i valori principali espressi dal turismo rurale sono quelli della cultura, dell’accoglienza, della vita nella natura, dello sport al- l’aria aperta e della valorizzazione delle produzioni tipiche sia di artigianato che enogastronomiche. Tutti questi punti di forza riuniti assieme formano un coacervo dei valori che la brand identity del marchio Italia esprime nel mondo, per questo motivo l’albergo diffuso è così apprezzato all’estero e per questo motivo la sua operatività consente un volano di promozione di un’intera area geo- grafica quale un Comune, una Provincia o una Regione.
In conclusione di può affermare che tutti questi punti di forza che l’albergo diffuso ha saputo esprimere dalla sua concezione ad oggi, sono le fondamenta sulla quale si ergono e si dovranno ergere le basi per promuovere ed avvalorare un concetto d’ospitalità, il quale sempre può essere foriero di valori e vantaggi sia per una comunità locale, che per un territorio ed un intero Paese.

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