L’Associazione degli Alberghi Diffusi. Una breve storia
“L’associazione nazionale alberghi diffusi (ADI) è nata “idealmente” il 15 giugno del 2006 a Rimini, nell’ambito di un forum tematico denominato: “Prima giornata Nazionale dell’albergo diffuso”. La sua istituzione si rese necessaria per salvaguardare, certificare i valori espressi dal brand “albergo diffuso” tra- mite il monitoraggio dei progetti volti all’apertura di nuove strutture, nonché attraverso il coordinamento delle politiche di marketing attuate dagli alberghi già in attività. In realtà la prima occasione di incontro pubblico, ad opera degli albergatori, ebbe luogo nelle giornate del 6 e 7 dicembre del 2004 a Campobasso in occasione della “Prima Conferenza Nazionale sugli alberghi diffusi”. Il focus della conferenza fu incentrato sull’importanza della coesione tra i vari imprenditori/gestori delle diverse strutture dislocate sul territorio nazionale, nonché sull’analisi di mercato del modello d’ospitalità, con l’obiettivo di comprendere quali potessero essere le sue reali dimensioni commerciali, ed in ultima analisi sulla divulgazione su vasta scala del modello di albergo diffuso, nel tentativo (riuscito come nel caso dell’albergo diffuso abruzzese di Sextantio) di coinvolgere investitori esteri nella formulazione del progetto. L’Associazione Nazionale Alberghi Diffusi (ADI) è stata costituita con l’obiettivo di promuovere e sostenere lo sviluppo degli alberghi diffusi in Italia, tutelandone l’immagine e la reputazione presso le Istituzioni pubbliche, la stampa, il sistema intermediario e la domanda turistica. Al fine di avere un’autorità e di essere riconosciuta a livello legale, l’Associazione è stata creata con un corpus giuridico che comprende uno statuto e degli organi ben definiti.
La necessità dell’istituzione un ente che svolgesse il ruolo di “associazione di categoria” si palesò a causa di un vuoto legislativo in materia di regolamentazione e catalogazione dell’albergo diffuso che generò una confusione sul reale significato del modello d’ospitalità e cosa significasse fregiarsi di tale marchio.
La mancanza di una definizione chiara in materia favorì l’utilizzo indebito, da parte di realtà extra-alberghiere se non addirittura extra-ricettive, di tale denominazione. L’Associazione Nazionale degli alberghi diffusi opera come garante dell’autenticità del modello, seguendo tutte le fasi evolutive dei progetti relativi all’apertura delle nuove strutture e svolendo un ruolo di coordinamento della rete composta dalle strutture già presenti.
Nella fattispecie quando un imprenditore palesa all’ADI l’intenzione di aprire un albergo diffuso, il suo progetto passa al vaglio della stessa, la quale ha la facoltà di avvallare o respingere la richiesta, al termine della valutazione se la struttura presenta tutte le caratteristiche, materiali ed immateriali, per potersi fregiare di tale denominazione allora è necessario che aderisca formalmente all’associazione. Questo potere decisionale dell’ADI deriva dal fatto che ogni albergo diffuso deve presentare tutti i requisiti previsti dallo statuto dell’Associazione.
I vantaggi diretti che porta l’iscrizione all’ADI sono dati dalla tutela dell’immagine dell’albergo diffuso, dalla maggiore visibilità e notorietà sul web, e ancora dalla maggiore fidelizzazione della clientela. Inoltre l’Associazione fornisce un supporto all’imprenditore relativo all’aspetto commerciale e del marketing. Tale sussidio prelude ad un aumento della domanda creata attraverso la rete, volto ad intraprendere un percorso di crescita e sviluppo per le strutture aderenti.
In conclusione l’importanza dell’istituzione dell’Associazione Nazionale degli Alberghi Diffusi risiede nella tutela, valorizzazione e promozione del prodotto turistico volto all’aumento della competitività delle strutture.”
Dalla tesi di Laurea di Alberto Magnani “Albergo Diffuso come prodotto turistico eco-socio sostenibile”