L’Albergo Diffuso, modello di ospitalità made in Italy
L’idea di realizzare questa tesi è nata dalla mia partecipazione all’inaugurazione dell’Albergo Diffuso “Villa Retrosi” (Amatrice) in provincia di Rieti.
In quell’occasione mi sono resa conto che Labro, il paese dove sono cresciuta, poteva essere una location ideale e ho iniziato a raccogliere materiale sull’argomento.
Questo modello di ospitalità mi ha affascinato perché mette in primo piano il recupero di borghi a rischio spopolamento e secondo una recente indagine Istat in Italia sono circa 5.836 con meno di 5 mila abitanti. Inoltre permette di vivere a contatto con i residenti in luoghi circondati da storia, tradizione e cultura sentendosi “residenti temporanei”.
Il mio lavoro si divide in tre capitoli. Nel primo ho messo in evidenza come negli anni i turisti abbiamo cambiato il loro approccio al consumo di turismo. Infatti si è passati dai turisti, cosiddetti di prima generazione, che uscendo dalla seconda guerra mondiale non avevano pretese in quanto per loro l’importante era andare in vacanza e non la struttura ricettiva o la destinazione della vacanza; ai turisti cosiddetti di quarta generazione, cioè i turisti di oggi che grazie ad internet hanno una maggiore possibilità di informazioni e quindi una possibilità di scelta più ampia. Questi turisti appartengono al turismo slow, al turismo della conoscenza e al turismo emozionale. Oltre ad una evoluzione della domanda troviamo un’evoluzione dell’offerta, tanto che accanto ai modelli product oriented (modello Ritz) e standard (orientamento alla domanda) troviamo un modello di ospitalità originale che si basa su un’offerta innovativa e sull’equilibrio tra i bisogni e la cultura ospitale locale. Di conseguenza cambiano le interazioni tra domanda e offerta turistica.
Nel secondo capitolo approfondisco una delle strutture ricettive alberghiere che rientra nel modello di ospitalità originale, l’Albergo Diffuso. Prima di tutto ho fatto un excursus storico dell’Albergo Diffuso dalla prima idea del 1976 al 2012. Durante questi 36 anni diverse regioni italiani hanno deciso di normarlo e i media si sono avvicinati al modello promuovendolo e pubblicizzarlo tanto da spingere paesi esteri come Spagna e Messico a importare questo modello. Inoltre si sono delineate le regole per la realizzazione dell’Albergo Diffuso il cui ideatore è il professore Giancarlo Dall’Ara, nonché presidente dell’Associazione Nazionale Alberghi Diffusi. Attualmente gli Alberghi Diffusi riconosciuti sono circa 53.
Sempre nel secondo capitolo ho approfondito il concetto di marketing esperienziale, visto che obiettivo principale di questo modello “made in Italy” è permettere ai turisti di vivere momenti memorabili, entrando a contatto con le tradizioni del posto e partecipando alle iniziative del paese. Inoltre ho evidenziato i turisti ai quali il modello può rivolgersi, quindi ho parlato di nicchie di mercato e delle diverse forme di Albergo Diffuso che si possono trovare in Italia.
Nel terzo capitolo ho deciso di esporre il mio progetto di Albergo Diffuso, partendo dai requisiti/condizioni per poterlo fare.
Silvia Proietti “L’Albergo Diffuso, modello di ospitalità made in Italy”, Università di Perugia, corso di Laurea in Economia, Anno Accademico 2012 – 2013, Relatore prof.ssa Miriam Berretta