L’albergo diffuso e il caso Sextantio: analisi di una forma di ospitalità originale

Autore/Autrice: Zita Pellegrinelli
Anno accademico: 2010-2011
Università: Bergamo
Email: zita.pellegrinelli@hotmail.it

Abstract

“Il turismo evolve, cresce, cambia forma e con esso le imprese ricettive atte ad alimentarlo e a promuoverlo. L’evoluzione dell’offerta turistica ha però, negli ultimi anni, fatto registrare un’inversione di tendenza nello sviluppo delle tipologie d’imprese. Non si parla più, infatti, di alberghi “verticali” (modello Hilton), bensì di alberghi strutturati “orizzontalmente”, capaci di coinvolgere totalmente il turista regalandogli la sensazione di sentirsi a casa. Se l’eccellenza era prima  identificabile in hotel classificati qualitativamente secondo standard prefissati a livello internazionale (dotazioni della camera, posizione dell’immobile, etc.), oggi è assai più difficile orientarsi e individuare dei criteri di giudizio validi per tutti, in quella che pare una vera e propria giungla di attività ricettive. Il minimo comune denominatore sembra essere non più l’attenzione alla creazione di un’offerta passepartout per un’ampia fascia di turisti, quanto invece l’attenzione dedicata alla domanda relativa a un determinato target. È sulla base di uno specifico gruppo di destinatari che si sono sviluppate, infatti, imprese originali come i Villaggi turistici per famiglie negli anni ’70, o gli Agriturismi per gli amanti della natura negli anni ’80, o ancora gli innovativi Bed & Breakfast, di chiara matrice anglosassone, dedicati a chi preferisce la calda ospitalità di una famiglia all’accoglienza di una reception alberghiera. Una serie particolare di condizioni presenti all’interno di borghi storici ha portato alla creazione di un nuovo modello d’impresa turistica che va delineandosi, seppur con qualche incertezza, da ormai  più di  un paio di decenni: l’Albergo diffuso. A differenza delle imprese menzionate, esso presenta delle caratteristiche innovative oltre che a livello ricettivo, a livello di sviluppo del territorio, che lo accomunano ad altre forme di ospitalità tipiche di altri Paesi europei come i Paradores spagnoli o le Pousadas portoghesi. Attraverso la riqualificazione del patrimonio abitativo, la costruzione di un’offerta turistica e il conseguente miglioramento dell’attrattività del luogo l’albergo diffuso rappresenta infatti una forte forma di promozione dello sviluppo turistico di centri storici minori, spesso bistrattati dalle amministrazioni comunali, ripensando servizi e risorse in modo totalmente nuovo e inscindibile. In questo elaborato ho svolto un’analisi approfondita dell’albergo diffuso raccogliendo dati e

statistiche e cercando di darne un’interpretazione utile a comprendere il fenomeno, dalla sua nascita allo sviluppo eterogeneo sul territorio italiano fino al successo degli ultimi anni. Nel primo capitolo, dopo averne fornita una definizione e aver passato in rassegna i punti fondamentali della sua storia, ho individuato e approfondito, all’interno di una lunga serie, i requisiti e le caratteristiche che ho reputato più rilevanti e che rendono l’albergo diffuso unico nel suo genere. Ho poi affrontato il tema dell’ospitalità diffusa e della sua stretta connessione con il turismo cosiddetto sostenibile, caratterizzato da una forte attenzione verso l’ambiente e le popolazioni residenti in località turistiche. Nel secondo capitolo  ho  analizzato la situazione attuale in Italia per quanto riguarda la normativa a livello  regionale e nazionale confrontando i testi di legge delle regioni che hanno riconosciuto l’albergo diffuso. Ho descritto le diverse forme di associazionismo e i riconoscimenti ottenuti ed ho svolto una ricerca sull’ubicazione e lo sviluppo sul territorio degli alberghi diffusi

appartenenti all’Associazione Nazionale Italiana Alberghi Diffusi.  In ultimo ho raccolto informazioni sui  canali di vendita attraverso cui l’offerta incontra la domanda svolgendo un’indagine direttamente sul campo e paragonando le diverse forme di promozione turistica messe in atto dagli alberghi diffusi in base alle diverse imprese d’intermediazione. Nel terzo capitolo ho analizzato il caso dell’albergo diffuso “Sextantio” progettato e ubicato a Santo Stefano di Sessanio (AQ) descrivendone la storia, le caratteristiche strutturali e gestionali e

il target d’utenza,  passando poi ad un approfondimento sul marketing e sulla nuova tipologia di turismo  denominato “liquido”. Ho poi fatto una valutazione critica sulla qualità del sito web progettato per la promozione e la vendita di soggiorni presso l’albergo ed infine ho accennato brevemente alla decisione della società di ampliarsi progettando altre strutture nel Mezzogiorno, tra le quali l’albergo diffuso “Le grotte della civita”, mirabile esempio di recupero e rivalutazione delle grotte di Matera, patrimonio dell’Unesco.”

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