Anche Serra de’ Conti è pronta per un Albergo Diffuso
“Albergo diffuso: un’occasione per il centro storico e per tutto il territorio”
E’ questo il titolo dell’articolo di Arduino Tassi, Sindaco di Serra de’ Conti, che vi propongo di seguito
Il 29 ottobre scorso si è svolto presso la Sala Italia un convegno sul tema dell’albergo diffuso, organizzato in collaborazione con la Confesercenti e la Regione Marche, cui hanno partecipato Mario Ruggini (funzionario regionale), Alberto Tassi (presidente regionale asshotel), Ilva Sartini (direttore regionale confesercenti) e il Prof. Giancarlo Dall’Ara (docente di marketing turistico e “padre” dell’albergo diffuso a livello internazionale).
Ma, concretamente, di cosa si tratta ?
L’albergo diffuso è a tutti gli effetti una struttura ricettiva, un’impresa alberghiera che nasce per l’ospitalità turistica ma, invece di un’unica entità immobiliare, si avvale di 10-20 appartamenti nel centro storico, con una sola reception centralizzata per le prenotazioni, l’accoglienza e la gestione organizzativa, non dispone di ristorazione ma si avvale di quella già esistente.
Quali sono gli aspetti principali e irrinunciabili perché si realizzi:
a) Un centro storico adatto: non troppo piccolo (si visita in poco tempo) né troppo grande (sarebbe dispersivo), dove reperire un numero sufficiente di alloggi da mettere in rete e siano presenti negozi, pubblici esercizi, attività commerciali e servizi di utilità per i visitatori.
b) Una gestione imprenditoriale: si tratta di una impresa, quindi occorre una gestione aziendale che sia in grado di proporsi sul mercato turistico e rapportarsi alle agenzie del settore, di produrre reddito e occupazione (amministrazione, promozione, pulizie, accompagnamento, ecc.).
c) Una comunità di accoglienza: il turista attratto dall’albergo diffuso cerca esperienze nuove, ha già visitato Roma o Parigi, è quindi interessato ai luoghi autentici (stile di vita) e da scoprire (musei, prodotti tipici, paesaggio), è incuriosito dal territorio (storia, ambiente, racconti) vuole conoscere quel che c’è, non vuole invenzioni “per turisti”.
d) Una rete commerciale: la nostra comunità può essere certo una destinazione interessante per questo tipo di turismo, crescente sul piano dei numeri, ma come farlo sapere ? Occorre una rete di vendita (come in tutti i settori) e una promozione commerciale adeguata (agenzie, fiere di settore, comunicazione, operatori specializzati).
A Serra de’ Conti ci sono le potenzialità ? Noi pensiamo di si, basti ricordare alcune cose abbastanza scontate per i serrani ma non per i turisti, es.: museo delle Arti Monastiche, Chiese nel centro storico e rurali, un’enogastronomia di qualità (cantine premiate a livello nazionale e internazionale), Festa della Cicerchia e Nottenera (iniziative ormai note a livello nazionale), circa 200 iniziative annue realizzate dalle associazioni (lo sapevate?), posizione relativamente felice sul piano logistico (aereoporto, autostrada, spiaggia, montagna, frasassi, altri centri storici vicini).
Il Comune non può certo fare l’albergatore, tuttavia può sostenere e favorire questa iniziativa che porterebbe dei vantaggi notevoli al centro storico (recupero edilizio, attività commerciali) e a tutto il territorio (ristoranti, show room, produttori enogastronomici e altre attività).