Albergo Diffuso e B&B: quali le differenze?

E’ ancora una delle domande che mi sento porre più di frequente. Provo a ricapitolare i termini del problema:

A differenza del B&B, che deve essere abitato anche dal titolare, l’ AD è composto da case/camere disabitate.

I B&B rappresentano un modello ospitale nato all’estero, come suggerisce anche il nome, e sono una forma di ospitalità in casa, integratrice di reddito; mentre un AD è un modello italiano ed è a tutti gli effetti una attività imprenditoriale.

I B&B, di norma, sono composti al massimo da 3 o 4 camere che costituiscono una forma di ospitalità “puntiforme”, situata cioè in un solo immobile.

Gli AD invece – in quanto alberghi – hanno almeno 7 camere e sono, come dice il nome, una forma di ospitalità diffusa, non puntiforme.

Infine gli AD, diversamente dai B&B, offrono tutti i servizi alberghieri.

Anche le differenze con un albergo tradizionale sono molte. L’Albergo Diffuso è rigorosamente frutto di un recupero di immobili preesistenti e ha uno sviluppo orizzontale perché occorrono almeno due immobili separati tra di loro. L’ albergo tradizionale ha uno sviluppo verticale (un piano di camere sopra l’altro). Dal punto di vista strutturale un AD, a differenza di un hotel, ha due hall: quella tradizionale, interna, ed una esterna, spesso un vicolo o una piazzetta, dove ci si può ritrovare con il vicinato e la comunità locale. Poi vi sono differenze nella gestione. Quella alberghiera è spesso standard, molto professionale. Per un albergo diffuso invece la gestione deve avere un sapore locale e non può essere standard.

Infine in un AD non si vendono camere, ma lo stile di vita di un luogo, il turista cioè può sentirsi residente “temporaneo”.

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